L’introduzione dell’assicurazione obbligatoria per i monopattini elettrici: problematiche giuridiche e applicative
L’introduzione dell’assicurazione obbligatoria per i monopattini elettrici, prevista dal Decreto Legge n. 121 del 2021 e successivamente sancita dalla Legge n. 177 del 2024, ha rappresentato una svolta importante nel panorama della micromobilità urbana.
Tuttavia, a meno di un anno dall'entrata in vigore di tale normativa, numerosi dubbi giuridici e applicativi stanno emergendo, in particolare riguardo alla mancata adozione di un Decreto Ministeriale che dovrebbe regolare l'emissione del contrassegno identificativo, noto anche come "targhino".
Questo elemento, essenziale per l’identificazione dei monopattini elettrici e la loro associazione a una copertura assicurativa, è al centro di una serie di incertezze che coinvolgono tanto i privati quanto le società di sharing.
La lacuna normativa: il "targhino" e le sue implicazioni
Il cuore della questione risiede nell'assenza di un regolamento attuativo che disciplini in modo preciso le modalità di rilascio e di esposizione del contrassegno identificativo. Seppure la legge preveda che ogni monopattino elettrico debba essere assicurato e dotato di una identificazione visibile, il “targhino” risulta, al momento, l'elemento indispensabile per rispondere a tale obbligo.
Le difficoltà derivano dal fatto che senza il contrassegno, le autorità non hanno la possibilità di associare il mezzo al relativo contratto di assicurazione.
In altre parole, la normativa stabilisce che ogni monopattino elettrico debba essere assicurato con una polizza di responsabilità civile (RC Auto), ma, senza un metodo chiaro per identificare il mezzo (tramite il “targhino”), non si è in grado di verificare se l'assicurazione sia stata stipulata correttamente.
Se un monopattino non è dotato di contrassegno identificativo, la sua identificazione come mezzo da assicurare diventa impossibile. Di conseguenza, se un operatore di sharing o un privato non ha il "targhino" ma è comunque in possesso di una polizza assicurativa, la sanzione per la mancata copertura assicurativa potrebbe risultare illegittima, in quanto l'impossibilità di associare un mezzo a una polizza dipende dalla carenza normativa, e non da una negligenza dell'utente o dell'operatore.
Questa situazione solleva il dubbio se le sanzioni possano essere applicate in modo uniforme e giusto, in un contesto in cui non esiste un sistema che consenta una chiara identificazione del mezzo e della relativa copertura assicurativa. È necessario dunque un intervento normativo che chiarisca questi aspetti, evitando disparità di trattamento e garantendo un’applicazione corretta della legge.
L'attesa di un intervento normativo
La necessità di un Decreto Ministeriale che regolamenti l’introduzione del "targhino" diventa quindi sempre più urgente. Un intervento normativo che chiarisca le modalità di rilascio e di esposizione del contrassegno, insieme a una regolamentazione delle procedure di controllo da parte delle autorità, sarebbe fondamentale per superare l’attuale situazione di incertezza.
Inoltre, sarebbe opportuno che il legislatore prendesse in considerazione anche l’introduzione di soluzioni alternative che possano facilitare l’identificazione dei monopattini elettrici e la verifica della loro assicurazione, come l’utilizzo di tecnologie moderne, come i QR code o le app mobili, che possano consentire un controllo rapido e trasparente.




